Con la sua voce calma, la capigliatura afro inconfondibile e il pennello sempre pronto a disegnare, Bob Ross è diventato molto più di un pittore: è una leggenda della cultura pop, un vero e proprio simbolo di calma e creatività, oltre ad essere uno dei divulgatori d’arte più amati di sempre.
Dall’Alaska al cavalletto: la nascita di un artista gentile
Nato a Daytona Beach, Florida, il 29 ottobre 1942, Robert Norman Ross ha vissuto una trasformazione radicale: da rigido sergente dell’aeronautica militare a maestro gentile del paesaggio, capace di incantare milioni di spettatori davanti a una tela bianca.
Durante i suoi vent’anni nell’aeronautica, Ross prestò servizio in Alaska scoprendo un amore profondo per i paesaggi naturali di quella terra. I cieli vasti, le foreste innevate, i laghi silenziosi lo hanno ispirato a cominciare a dipingere, frequentando corsi per militari nei centri U.S.O. di Anchorage. Senza accademie né salotti d’arte, Bob imparò a tradurre la natura in immagini, creando uno stile semplice, immediato, profondamente empatico.
Il colpo di fulmine con la tecnica “wet-on-wet”
La vera scintilla arrivò grazie a Bill Alexander, pittore tedesco e conduttore del programma The Magic of Oil Painting. Ross ne rimase affascinato: quella tecnica “wet-on-wet” che consisteva nel dipingere su colori ad olio ancora freschi, permetteva di creare interi paesaggi in meno di mezz’ora. Un’arte rapida, accessibile, spontanea. Perfetta per chi cercava bellezza senza complicazioni. Bob ne fece la sua cifra distintiva, raffinando un metodo che abbatteva ogni barriera tra artista e spettatore.
La magia di “The Joy of Painting”
Dal 1983 al 1994, Bob Ross ha portato il suo talento nelle case di milioni di persone con The Joy of Painting, un programma dove davanti a una tela bianca dava vita a boschi, montagne, fiumi e cieli. Non era il quadro il vero protagonista, ma il processo: ogni tocco di pennello portava quiete, ogni commento rassicurava come la voce di un amico. La sua frase più famosa, “We don’t make mistakes, just happy little accidents” (Non facciamo errori, solo felici piccoli incidenti), è diventata un inno alla libertà creativa e all’accettazione di sé.
Tre opere che raccontano la sua anima
Tra i tantissimi paesaggi che Bob Ross ha realizzato durante le sue stagioni di The Joy of Painting, ce ne sono alcuni che sembrano raccontare più di altri la sua visione del mondo e il suo modo di entrare in relazione con le persone. Tre dipinti in particolare sono diventati, nel tempo, vere e proprie icone della sua arte gentile. Il primo è “A Walk in the Woods” , il quadro che ha dato il via alla sua avventura televisiva: venne
dipinto nel primissimo episodio del programma, andato in onda l’11 gennaio 1983. Sulla tela prende vita una foresta tranquilla, attraversata da un piccolo corso d’acqua e illuminata da una luce morbida. È un’opera semplice, ma potentissima, perché racchiude in sé tutto lo spirito di
Ross: l’arte come accoglienza, come spazio di calma, come invito a provarci. Non a caso, è considerata da molti collezionisti come il suo quadro più significativo, un simbolo di partenza e possibilità.
Un’altra opera che racconta molto del suo linguaggio pittorico è “Mystic Mountain”, realizzata nel 1990, durante la ventesima stagione del programma. Qui Bob dipinge una catena montuosa avvolta nella nebbia, costruendo con la tecnica “wet-on-wet” un paesaggio sospeso tra sogno e realtà. Le sfumature leggere, i contorni sfocati, l’equilibrio tra terra, cielo e acqua trasmettono un senso di meraviglia e silenzio. Non c’è nulla di forzato in questa montagna mistica: tutto sembra essere lì da sempre, e Ross ce lo mostra con la delicatezza di chi non vuole impressionare, ma semplicemente condividere una visione.
Infine c’è “Winter Solitude”, dipinto il 15 ottobre 1986, durante la decima stagione, e considerato da molti come un vero autoritratto emotivo. Il paesaggio è invernale, fatto di colline innevate, alberi spogli e un ruscello ghiacciato che taglia la scena. I toni sono freddi col bianco e il blu ma
l’atmosfera che ne emerge è tutt’altro che distante: è intima e avvolgente.
Arte senza giudizio, arte per tutti
Bob Ross ha demolito il mito dell’arte come territorio per pochi. Con pochi strumenti, una manciata di colori e tanta voglia di condividere, ha mostrato che la pittura può essere di tutti, un atto terapeutico e gioioso. I suoi quadri, spesso criticati dagli accademici per la loro semplicità,
hanno invece aperto la strada a milioni di persone che, grazie a lui, hanno osato prendere in mano un pennello per la prima volta.
Nonostante non abbia mai speculato sui suoi dipinti, donati o usati per beneficenza, il suo successo imprenditoriale è arrivato dalla Bob Ross Inc., che continua a diffondere il suo metodo. Dopo la sua morte nel 1995, la sua popolarità è esplosa online, con i suoi video e frasi diventati virali.
Ancora oggi, il suo programma “The Joy of Painting” è apprezzato per le sue qualità rilassanti e terapeutiche. Ross insegnava a credere in sé stessi e a vedere la bellezza anche negli errori. Ha mostrato che l’arte non richiede necessariamente l’eccellenza, ma solo il desiderio di
esprimersi. La sua eredità vive in chiunque si approcci all’arte con fiducia, ricordando le sue parole: “You can do anything you want to do. This is your world.”


Partecipa!
Commenti