Nel panorama artistico è fondamentale comprendere la nascita del mercato dell’arte e la differenza tra i diversi segmenti poiché ciascuno rappresenta un ruolo fondamentale nella determinazione del valore delle opere.
Il mercato dell’arte è caratterizzato da due segmenti principali, il mercato primario e quello secondario.
Ogni segmento opera con meccanismi diversi e riflette le dinamiche uniche di acquisto e vendita che influenzano il valore, la quotazione e la reputazione degli artisti.
Oggi parleremo della nascita del mercato dell’arte e dei suoi principali segmenti, e come la quotazione degli artisti si evolve nel corso della loro carriera!
Come è nato il mercato dell’arte?
La nascita del mercato dell’arte è un fenomeno complesso che trova le sue origini nel Rinascimento, un periodo storico in cui il ruolo dell’artista e il concetto di proprietà dell’arte ha subito un cambiamento radicale.
Mentre nelle epoche precedenti l’arte era prevalentemente legata a espressioni religiose, durante il Rinascimento è emersa una nuova dimensione dell’arte: quella privata.
Questo cambiamento è stato alimentato dalla crescente ricchezza e dal potere delle famiglie nobili e mercantili, con i Medici di Firenze che rappresentano uno degli esempi più illustri.
I Medici, noti per il loro mecenatismo, finanziavano opere d’arte sia per ornare chiese e palazzi che per abbellire le loro residenze private, affermando così il loro prestigio sociale.
È in questo contesto che l’arte è iniziata a essere vista come un’espressione spirituale e come un bene di prestigio personale, un simbolo di status e potere.
Con l’aumento della domanda di opere d’arte destinate al consumo privato, è nata la figura del mercante d’arte, un intermediario che ha avuto un ruolo principale nello sviluppo del mercato artistico.
I mercanti d’arte oltre ad essere venditori, erano esperti di gusto, conoscitori e promotori culturali che collegavano artisti e acquirenti, facilitando la circolazione delle opere tra corti, chiese e residenze private delle élite.
Questa figura oltre a definire il valore delle opere, determinava quali artisti avrebbero prosperato e quali stili sarebbero diventati influenti.
In questo modo, essi non solo rispondevano alla domanda, ma la creavano, influenzando gusti e tendenze artistiche.
Nel corso del XVII secolo, il ruolo dei mercanti d’arte si è evoluto ulteriormente con l’apertura delle prime gallerie e case d’asta.
Questi luoghi rappresentavano un’evoluzione naturale del commercio d’arte, offrendo uno spazio dedicato non solo alla vendita, ma anche all’esposizione e alla promozione delle opere.
Le gallerie sono diventate luoghi dove i collezionisti potevano incontrarsi, discutere e acquistare arte, mentre le case d’asta introdussero un metodo più trasparente e competitivo di vendita, che avrebbe ulteriormente strutturato il mercato.
Quest’ultime hanno gettato le basi per il mercato dell’arte moderno, un sistema strutturato e internazionale in cui l’arte è una forma di espressione creativa e un bene sia economico che simbolico.
Il nuovo sistema ha permesso agli artisti di raggiungere una platea più ampia e agli acquirenti di competere per opere di grande valore, spesso provenienti da collezioni private o da artisti di fama consolidata.
Nel tempo, queste istituzioni hanno contribuito a creare un mercato sempre più globalizzato, dove le opere d’arte viaggiano attraverso continenti e culture che influenzano le economie.
A seguito di questa evoluzione, sono nati due segmenti fondamentali del mercato dell’arte: il primario e il secondario.
Il mercato primario
Il mercato primario rappresenta il punto di origine per la vendita delle opere d’arte e si caratterizza come il segmento in cui un’opera viene venduta per la prima volta.
In questo contesto, l’arte proviene direttamente dall’artista, spesso tramite gallerie che agiscono come intermediari.
Infatti, il ruolo delle gallerie è fondamentale per il lancio degli artisti e per la diffusione di opere innovative che stanno per intraprendere il loro percorso nel mondo artistico.
Queste figure utilizzano la loro esperienza di mercato e il loro network di collezionisti e critici per stabilire i prezzi delle opere e per posizionare efficacemente l’artista sul mercato.
In questo segmento, il prezzo di un’opera d’arte viene stabilito attraverso una stretta collaborazione tra l’artista e i galleristi e tiene conto di diversi fattori: il costo dei materiali utilizzati, il tempo investito nella creazione, la qualità artistica dell’opera e la notorietà dell’artista.
I prezzi, in questo mercato, tendono ad essere inizialmente più bassi poiché può essere necessario del tempo prima che un’opera ottenga il pieno riconoscimento del suo valore artistico.
Uno degli aspetti distintivi di questo contesto, è la presenza di andamenti di prezzo che possono essere erratici e anti-ciclici, ovvero che il valore di un’opera non segue necessariamente le tendenze economiche generali, e può fluttuare in modi imprevedibili a seconda di vari fattori, tra cui l’accoglienza critica e il successo delle mostre in cui l’opera viene esposta.
Un’altra caratteristica del mercato primario è la minore documentazione delle transazioni rispetto al mercato secondario, infatti, essendo centralizzate e regolamentate principalmente durante l’emissione, le vendite in questo settore non richiedono un alto livello di tracciabilità e monitoraggio continuo.
Questo aspetto contribuisce a mantenere un certo grado di riservatezza sulle vendite iniziali, dando agli artisti e alle gallerie un maggiore controllo sul posizionamento delle opere e sulla costruzione del loro valore.
In sintesi, il mercato primario dell’arte è un ambiente dinamico e fondamentale per lo sviluppo della carriera di un artista, infatti è qui che le prime valutazioni vengono stabilite e che le opere d’arte iniziano il loro percorso all’interno del mercato globale.
Il mercato secondario
Il mercato secondario è il segmento che riguarda la rivendita, intesa come vendita, scambio o acquisto delle opere d’arte tra galleristi, collezionisti e musei.
Quando un’opera viene rivenduta, avrà un prezzo nettamente superiore rispetto a quello di partenza e le informazioni disponibili sull’artista e sulla sua carriera saranno maggiori.
Questo contesto è spesso associato a un investimento più sicuro, poiché le opere trattate in questo settore hanno già una storia di vendita e una documentazione che ne attesta la qualità e la rilevanza artistica.
Le gallerie che operano in questo mercato hanno una profonda conoscenza delle opere e del loro contesto di provenienza, e sono in grado di gestire la vendita di pezzi di alto valore fornendo stime e valutazioni basate su comparazioni con transazioni precedenti e sullo stato attuale del mercato.
I prezzi nel mercato secondario sono influenzati da diverse variabili, tra cui la domanda di mercato, la reputazione corrente dell’artista e la provenienza dell’opera.
Un altro elemento distintivo del mercato secondario è la maggiore tracciabilità delle transazioni che avviene principalmente tra commercianti d’arte che offrono le opere per un’ulteriore rivendita.
In questo contesto le vendite hanno una documentazione più completa grazie ai registri delle aste e alle vendite private documentate.
Questo livello di tracciabilità non solo fornisce trasparenza, ma contribuisce anche a stabilire il valore di mercato delle opere, aiutando i collezionisti e gli investitori a prendere decisioni più informate.
In sintesi, il mercato secondario dell’arte è principale per la circolazione e la valorizzazione delle opere d’arte, dove il prezzo delle opere riflette non solo il valore intrinseco dell’opera stessa, ma anche la sua storia e la domanda di mercato.

Artist prices
An artist's prices represent a complex and articulated measure of the market value of their works, determined by a series of factors that reflect the economic context and the cultural and historical importance of the artist themselves.
In the art world, the valuation of a work depends on specific and interconnected elements.
A fundamental aspect that influences prices is the size of the work: in general, the larger it is, the higher its price will be.
Gallerists often set prices using a formula that takes into account the physical dimensions of the work: (base + height) x coefficient x 10.
The coefficient is determined by the artist's career, their presence in prestigious collections, and their production over the years.
For example, works by established artists who have left a symbolic mark on art history tend to be valued with higher coefficients.
In addition, works created at particularly significant moments in the artist's creative career, such as key stylistic periods or innovative transitions, are particularly sought after and tend to fetch higher prices.
For example, Picasso's "Blue Period" works or Warhol's early silkscreen prints are of great interest to collectors precisely because of their historical and artistic significance.
Unique or limited edition works are particularly attractive to investors, as they represent not only an opportunity for exclusive ownership, but also the potential for appreciation over time.
The technical characteristics of the work, such as the technique used and the complexity of the composition, also play a key role.
The choice of colors can also affect the value because certain colors, depending on fashion or their symbolic meaning, can increase demand among collectors, raising the price of the work.
The condition of the work is also crucial, as a well-preserved work retains its value, while any unauthorized restoration or damage can reduce its value.
However, in some cases, damage or imperfections can add a unique charm, making the work more interesting to some collectors.
The careers of Pablo Picasso and Andy Warhol are perfect examples of how these factors combine to determine extraordinary prices.
Their influence and artistic contribution are such that their works continue to fetch exorbitant prices.
In 2015, Picasso's "Les Femmes d'Alger (Version 'O')" sold for over $179 million, reflecting not only the painter's fame, but also the historical importance of the work and its rarity.
Similarly, Warhol, a central figure in Pop Art, saw "Silver Car Crash (Double Disaster)" sell for approximately $105 million in 2013.
Mind-boggling valuations in modern and contemporary art
A striking example of high prices in the modern art market is Damien Hirst's "The Physical Impossibility of Death in the Mind of Someone Living."
This iconic work features a tiger shark immersed in formaldehyde and sold for approximately $12 million.
This figure highlights the artist's technical excellence, conceptual courage, and impact on the modern art scene.
The high price of the work mainly reflects the support of prominent collectors and leading gallery owners who have helped consolidate the value of his work on the global market.

A prime example of high prices in the contemporary art market is Maurizio Cattelan's work "Comedian."
It depicts a banana attached to the wall with adhesive tape and was valued at a staggering $120,000.
This figure is the result of the conceptual provocation that Cattelan was able to trigger.
The artist, known for his works that challenge and question traditional values in art, has created with "Comedian" a critical and ironic reflection on the nature and market of art itself.
The high valuation of this work is therefore intrinsically linked to the artist's reputation as a master of provocation and irony, capable of attracting the attention and support of collectors and critics.

Understanding the mechanisms and dynamics of the art market is a complex but fundamental challenge in order to appreciate the true value of artistic works.
Recognizing their real value helps us to maintain a connection with our cultural heritage and to support the work of artists.
At Artistinct, we believe that the value of art goes beyond its monetary price, as it represents the synthesis of creativity, history, and emotion that each work embodies.
#webelieveinhumanartistinct



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