Carrello

Elias Ashmole e l’Ashmolean Museum: L’Eredità Immortale di un Visionario del Sapere.

Ci sono anniversari che sfilano discreti nel calendario, e altri che risuonano come campane, celebrando intuizioni capaci di plasmare il destino culturale di intere nazioni. Il 23 maggio si inscrive in questa seconda categoria, segnando non solo la nascita di Elias Ashmole nel lontano 1617, ma anche l’alba di un’istituzione che porta il suo nome e incarna la sua visione pionieristica: l’Ashmolean Museum di Oxford.

Figura emblematica di un Seicento inglese in pieno fermento intellettuale, Ashmole fu un uomo dalle mille sfaccettature: antiquario meticoloso, collezionista vorace, studioso di alchimia e astrologia, araldista e giurista. In un’epoca di transizione, dove la tradizione esoterica dialogava ancora fittamente con i nascenti rigori del metodo scientifico, egli rappresentò una sintesi affascinante, un “virtuoso” nel senso più completo del termine. La sua non fu una vita lineare, ma un percorso guidato da una curiosità onnivora, che lo portò a tessere una fitta rete di contatti e ad accumulare una collezione straordinariamente eterogenea.

Tuttavia, la vera grandezza di Ashmole non risiede tanto nella sua erudizione, quanto nella sua concezione radicalmente moderna del patrimonio culturale. In un’epoca in cui le collezioni erano appannaggio esclusivo di nobili e ricchi, da custodire gelosamente come status symbol, Ashmole maturò un’idea rivoluzionaria: il sapere e i suoi manufatti sono un tesoro universale, da condividere e rendere accessibile alla comunità per l’avanzamento della conoscenza. Questa visione prese forma concreta nel 1677. Fu allora che Ashmole compì un gesto di filantropia destinato a fare storia: la donazione all’Università di Oxford della sua vasta collezione, che includeva il celebre “cabinet of curiosities” (la “stanza delle meraviglie”) ereditato dai Tradescant, padre e figlio, naturalisti e viaggiatori instancabili. La condizione era precisa: che l’università provvedesse a un edificio apposito. Così, nel 1683, aprì i battenti l’Ashmolean Museum, consacrato come il primo museo pubblico della Gran Bretagna e il primo museo universitario al mondo.

Oggi, a quasi quattro secoli di distanza, l’Ashmolean non è un semplice custode di antichità, ma un’istituzione vibrante, un crocevia di culture e un laboratorio di idee in perpetuo dialogo con il contemporaneo. Attraversare le sue sale significa intraprendere un viaggio affascinante attraverso la storia dell’umanità. Si passa dalla penombra solenne delle gallerie egizie, dove sarcofagi istoriati e amuleti millenari narrano di civiltà complesse e credenze profonde, alla luminosità abbagliante del mondo egeo, con le sue ceramiche minoiche, cicladiche e micenee che evocano miti di eroi e divinità.

La collezione d’arte europea vanta capolavori assoluti: dalle intense pale d’altare del Rinascimento italiano, con opere di maestri come Paolo Uccello (la sua celeberrima “Caccia notturna”) e Fra Angelico, che incarnano l’ideale umanistico, a tesori unici come l’Alfred Jewel, enigmatico gioiello anglosassone. Si prosegue con le atmosfere sognanti dei Preraffaelliti, le audaci sperimentazioni cromatiche degli Impressionisti e le provocazioni dell’arte moderna e contemporanea, testimoniando l’incessante evoluzione del linguaggio artistico. Né si può dimenticare l’eccezionale raccolta di arte orientale, con porcellane cinesi di raffinatezza incomparabile, calligrafie giapponesi e sculture indiane che aprono finestre su universi estetici e spirituali lontani.

L’Ashmolean Museum, con la sua straordinaria eterogeneità – che spazia dall’archeologia all’arte decorativa, dalle monete ai disegni – rende tangibile quella visione universale del sapere che fu il faro di Elias Ashmole. Non una mera accumulazione di oggetti, ma un racconto polifonico che intreccia discipline, epoche e geografie, stimolando la curiosità e l’analisi critica.

L’anniversario della nascita di Elias Ashmole, dunque, trascende la semplice commemorazione. Diventa un’occasione preziosa per riflettere sul ruolo cruciale che istituzioni come l’Ashmolean Museum rivestono nel tessuto sociale. In un’epoca segnata dalla digitalizzazione pervasiva e dal consumo fugace dell’informazione, la funzione educativa, contemplativa e ispiratrice di questi luoghi si rivela più essenziale che mai. Essi non sono mausolei di un tempo che fu, ma laboratori del pensiero, ponti tra generazioni e culture, baluardi contro l’oblio.

Celebrando Elias Ashmole e il lascito monumentale che ha donato al mondo, rinnoviamo l’impegno a custodire e valorizzare quella sua lungimirante visione di una conoscenza aperta e condivisa. Una visione che, dopo secoli, non ha perso nulla della sua urgenza e del suo intrinseco fascino, dimostrando che investire nella cultura significa investire nel futuro stesso dell’umanità.

Who is?: artistinct Verified
I'm Artistinct, welcome in the new ecosystem of art & culture!

Partecipa!

Commenti

Ancora nessun commento